Ogni amministrazione, e la Promocuneo ha collaborato con tutte dal 1968 ad oggi, ambisce ad innovare, a lasciare un’impronta culturale e di immagine nella città.
Nel 1995, le elezioni portano al governo del capoluogo Elio Rostagno, il primo sindaco eletto direttamente dai cittadini, che vuole migliorare l’immagine di Cuneo come città turistica. L’assessore alle manifestazioni, Stefano Mina, convinto che “a Cuneo non si passa per caso, .” ha in mente un Festival che possa attirare visitatori in città. Davi Arneodo gli fa conoscere il “Festival de Martigues – théâtre des cultures du monde” e lo mette in contatto con gli organizzatori che propongono un “semi-gemellaggio”: alcuni gruppi di artisti che partecipano al festival della cittadina provenzale agli inizi di agosto, potranno esibirsi nella nostra città a fine luglio. L’impegno richiede notevoli finanziamenti ed una struttura organizzativa adeguata: le trattative durano più di un anno ma, nel 1997, va in scena CULTURE DEL MONDO A CUNEO con la partecipazione degli artisti provenienti da Malaysia, America del Nord o meglio Nazione Indiana dei Pequots, Slovenia, Messico, Georgia, Paraguay ed è “un grande successo”: solo la sera, in piazza Galimberti si contano più di 6000 persone. Molte le presenze da fuori provincia: la campagna pubblicitaria è stata considerevole ed il TG3 ha dato una notevole copertura vista la novità della manifestazione in Piemonte.
La kermesse inizia, giovedì 24 luglio, con la sfilata di presentazione dei gruppi in Corso Nizza, la cerimonia di apertura in Piazza Galimberti ed il Ballo delle Nazioni, la sera, in via Roma dove i gruppi interagisconoo con il pubblico. Il venerdì ed il sabato, gli artisti che si esibiscono negli spettacoli serali in piazza Galimberti sono impegnati nelle prove, gli altri si dedicano ai momenti di scambi culturali con la popolazione ed alle animazioni in città: Museo Civico – Piazza Boves – Largo Audiffredi – Piazza Europa – Giardini Fresia – Parco della Resistenza – Quartieri e Frazioni.
La domenica si svolge l’incontro ecumenico in chiesa: ogni gruppo presenta un canto, un pezzo musicale, una poesia che nella propria cultura rappresenta un omaggio alla divinità e, la sera, spettacolo di chiusura in Piazza Galimberti.
Dal programma si può intuire quali e quanti problemi furono affrontati e risolti dalla Civica Amministrazione e dalla Promocuneo che aveva accettato la richiesta di collaborare per tutta l’organizzazione dell’iniziativa. A Martigues gli artisti sono ospitati in famiglia ma a Cuneo ciò non è stato possibile e non fu facile sistemare gli oltre trecento suonatori, cantanti e danzatori nelle strutture cittadine (un anno furono anche, in parte, ospitati nella Caserma Vian). Per fortuna 150 volontari si presentarono per i lavori più disparati : accompagnare i gruppi, che non parlavano una parola d’italiano, durante tutti gli spostamenti, ufficiali e non, della giornata, vigilare la Scuola Serale Lattes dove erano custoditi i costumi di scena (solo quelli dei messicani pesavano 40 quintali), allestire la Sala Contrattazioni trasformata per l’occasione in una grande mensa, pulire e rifornire i camerini dell’area spettacoli dove si avvicendavano circa 300 artisti: il primo anno furono consumate 10.000 bottigliette d’acqua.
Ministero della Solidarietà Sociale, Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Camera di Commercio e Fondazione C.R.C. unitamente a vari collaboratori privati, grandi e piccoli, hanno risposto all’appello del Comune contribuendo alla realizzazione di una iniziativa che permetteva di conoscere altre culture, altri costumi ma soprattutto di entrare in relazione con altre persone, sviluppando uno spirito di tolleranza e comprensione.
L’incontro di genti, culture, lingue per superare ogni ostacolo ideologico ed etnico, nel segno dell’arte, della musica e della danza di grande livello spettacolare è durato ancora tre anni sempre con Piero Dadone che, dopo aver passato la giornata con gli artisti, la sera, dal palco, poteva illustrare al pubblico tutte le peculiarità dei vari gruppi e dei loro paesi di provenienza.
Hanno avuto modo di conoscere la nostra città e soprattutto di farci conoscere aspetti significativi delle loro culture, spesso molto diverse dal nostro modo di pensare e di vivere, gli artisti della Capouliero di Martigues, della Moldavia, di Tahiti, del Daghestan, del Messico, della Russia, di Trinidad & Tobago, del Brasile (con due gruppi, originari di Bahia e del Rio Grande do Sul), della Calmucchia, del Vietnam, della Spagna, di Cuba, dello Srī Lanka, della Colombia, della Costa d’Avorio, dell’Argentina, della Georgia, del Nicaragua, della Siberia e del Ruanda. Questi ultimi due riportano alla mente ricordi particolari: “Sira Seve” – cristallo delle nevi – è stato in forse fino all’ultimo momento perché prima di salire sull’aereo dovevano finire la raccolta delle patate mentre ”Imparage” – le zebre – si era formato dopo il genocidio che ha colpito il Ruanda e giornalisti “nazionali” sono giunti a Cuneo per intervistare gli artisti.
Nel 2001, la Civica Amministrazione cambia politica per una serie di motivazioni tra cui le critiche, mai sopite, ed i costi indubbiamente elevati: si decide di privilegiare piccole ma più numerose occasioni di intrattenimento in un’ottica apparentemente più rivolta alla cittadinanza che ai potenziali turisti.
Culture del Mondo attraversa tre anni di sperimentazioni per approdare, nel 2004, ad una nuova formula: nei mesi di luglio e agosto, la domenica sera, hanno luogo spettacoli di musica, canti e danza, con artisti provenienti dai quattro angoli del pianeta, abbinati, il lunedì sera, alla rassegna cinematografica “così lontani, così vicini”, tutti rigorosamente ad ingresso libero.
Nel 2014, grazie anche al rinnovo delle cariche sociali della Promocuneo, Culture del Mondo è ripensata e diversificata nell’ottica di un ampliamento ed un maggior coinvolgimento del pubblico.
La manifestazione si suddivide quindi in più settori: Culture del Mondo folk, (animazioni e stages di danze folkloristiche), il Concorso lirico Enzo Sordello, E-state juntos mas (appuntamenti coordinati dall’Associazione Juntos, somos mas che richiamano tangueri dalla provincia e dalle regioni vicine), il Festival etnico nel mese di settembre, il Film Festival con proiezioni di cortometraggi provenienti da tutto il mondo e Uno per tutti – Premio Nello Streri articolato in due distinte sezioni, scrittura e recitazione.
Pur mutate nel tempo, le proposte di Culture del Mondo rimangono sempre finalizzate alla conoscenza ed alla integrazione delle diverse culture che mai come oggi sono diventate indispensabili per la pacifica convivenza dei popoli.
1997
Inaugurazione del Festival Culture del Mondo
nel Salone d’Onore del Civico Palazzo