Una mostra, realizzata dalla Promocuneo con l’Assessorato alla Cultura del Comune, stimolata dalla ricorrenza nel 2014 del 50° anniversario del gemellaggio tra la Città di Cuneo e di Nizza.
La mostra propone un viaggio nel tempo raccontando attraverso le immagini l’importanza dell’opera ingegneristica completata a cavallo di due secoli. Dalle testimonianze di alcune fasi di costruzione, raccolte nella collezione del Comm. Osvaldo Calvano e custodite dal Museo Ferroviario Piemontese all’importanza socio-culturale del treno testimoniata dagli scatti del fotografo cuneese Paolo Bedino (scomparso nel 2003, il cui archivio – acquisito dalla fondazione CRC di Cuneo, è stato catalogato e viene gestito dal settimanale “La Guida”); ai contributi emozionali e nostalgici dei fotografi amatoriali Fabio Messineo, Loris Ornella, Antonio Verzeroli (selezionati dall’Associazione Biancheri di Ventimiglia attraverso le numerose iniziative volte a mantenere viva la tratta ferroviaria); per arrivare all’unicità delle immagini proposte dal fotografo monregalese Paolo Lombardi che ritrae le “Scie luminose sulla Cuneo-Ventimiglia-Nizza” fornendo una visione tanto suggestiva quanto surreale del paesaggio notturno attraversato dal treno. L’apertura della ferrovia portò immediati vantaggi al traffico tra il Piemonte e il mare, ma soprattutto a quello internazionale tra la Svizzera e Nizza, riducendo del 40% il percorso attraverso il nuovo itinerario Loetschberg, Sempione, Torino e Cuneo.
L’orario ufficiale delle ferrovie del 1936 prevedeva un treno internazionale diretto che in 12 ore collegava Berna in Svizzera a San Remo, via Domodossola, Arona, Santhià, Torino, Cuneo, Breglio, Ventimiglia. Il servizio era in coincidenza a Berna con treni provenienti da Londra via Calais, Bruxelles, Amsterdam via Colonia e Basilea, Oslo e Berlino. Una sezione del treno proseguiva da Breglio per Nizza a cura della compagnia francese PLM (paris – Lyon – Mèditeranée). Con l’entrata in guerra dell’Italia di Mussolini contro la Francia, la linea venne chiusa per un anno per poi passare alla gestione del governo italiano nella valle Roia con annessione degli ex comuni francesi di Brell, Fontan e saorge. In questo periodo l’intera linea fu elettrificata.
I bombardamenti degli ultimi anni di guerra distrussero molte delle costruzioni della linea determinando poi la sola riapertura della tratta SNCF Breil sur Roya – Nice.
Con il passaggio alla Francia dei comuni occupati da Mussolini nella parte centrale della valle Roia, ma anche di Tenda, Briga Marittima e San Dalmazzo di Tenda, la linea oltre Limone fu chiusa al traffico e il tunnel del Tenda marcò la nuova frontiera. Una corriera effettuava il servizio tra Ventimiglia, Breil e Limone.
Il tratto del tunnel tra Limone e Vievola fu utilizzato per treni speciali per il trasporto del legno e dagli anni sessanta, durante l’inverno vennero anche predisposti treni per il trasporto delle auto e degli automobilisti. Solo nel 1979, dopo dieci anni di lavori, l’intera linea fu riaperta.
Tutti i paesi toccati dalla ferrovia organizzarono grandi festeggiamenti per accogliere il nuovo passaggio dei treni.
La scelta della dismessa stazione di Gesso, oggi casa della sezione ANA di Cuneo, che ospita in sede permanente le “Sale storiche dedicate alle truppe alpine cuneesi”, non è stata casuale. Quale luogo migliore della antica stazione di Cuneo per far rivivere il treno? Rivivere e non sopravvivere. Anche se la minaccia di soppressione della linea incombe da tempo, preferiamo pensare che il treno per l’Europa possa rivivere gli antichi fasti. Di certo rivivrà la stazione di Cuneo Gesso, dove fino al 30 Novembre p.v., sentiremo ancora il “fischio del vapore che parte” e il progressivo accelerare del treno in corsa: l’ambientazione della mostra prevede infatti una gradevole animazione sonora e comprende l’offerta di una cineteca dedicata al treno curata da Ipotesi Cinema Piemonte.
INAUGURAZIONE:
Sabato 25 Ottobre 2014
Ore 17,30