La Promocuneo intervista Luca Benedicti direttore artistico e “inventore” della rassegna
I concerti organistici sono giunti alla 28^ edizione ma la Promocuneo non ne è stata testimone fin dall’inizio.
E’ quindi inevitabile chiedere la collaborazione di Luca Benedicti, direttore artistico e “inventore” della rassegna:
Com’è nata questa iniziativa, quali ne sono le motivazioni?
“Sono sempre stato convinto che un musicista dovrebbe, se possibile, dedicare una parte del proprio impegno anche alla diffusione della cultura e della sensibilità musicale. Quando mi sono diplomato in Organo nel 1988, il quadro complessivo di attività legate alla musica organistica nella città di Cuneo era molto frammentario e discontinuo nel tempo.
Alcuni concerti venivano organizzati in occasione di particolari ricorrenze e, ad anni alterni, per la festa di San Michele in Cattedrale. Al di fuori di questi eventi non esisteva però nulla di strutturato che potesse diventare un punto di riferimento qualificato nel panorama delle manifestazioni cittadine.
L’idea di inserire una rassegna organistica nel panorama culturale della città di Cuneo fu accolta con entusiasmo dal maestro Nosetti e da Don Agamennone anche per la disponibilità di due strumenti significativi, l’organo della Cattedrale e l’organo della chiesa del Sacro Cuore: è nata allora, con il loro prezioso aiuto e l’indispensabile sostegno della Diocesi di Cuneo, la Rassegna dei Concerti Organistici”.
Ma, come spesso succede per le proposte innovative, l’iniziativa parte in sordina: con una visibilità solo a livello provinciale per la difficoltà a reperire contributi e con un pubblico circoscritto anche perchè la musica organistica non è di facile fruibilità. In seguito, la rassegna può contare sull’appoggio della Dante Alighieri e della sua segretaria, Liliana Massa; dal 1995, il coordinamento della rassegna passa alla Promocuneo, ed ora, grazie soprattutto al contributo del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, i Concerti Organistici sono conosciuti a livello internazionale ed il pubblico, partecipe ed interessato, è sempre più numeroso.
La musica per organo è quindi diventata anche l’occasione per incontri tra culture diverse: negli ultimi venti anni si sono esibiti sugli organi del Sacro Cuore, della Cattedrale, di Santa Maria e di Sant’Ambrogio organisti italiani, francesi, tedeschi, inglesi, svizzeri, olandesi, belgi, danesi, svedesi, austriaci, polacchi, spagnoli, australiani e, recentemente in occasione del concerto di San Michele, ha suonato in Cattedrale l’organista newyorkese Gail Archer.
Non è possibile ricordare qui tutti gli artisti intervenuti ma tra i più noti possiamo citare Jean Guillou e Jean-Paul Imbert di Parigi, René Saorgin di Montecarlo, Pierre Bardon di St. Maximin, Ewald Kooiman, purtroppo già scomparso, dall’Olanda, Ignace Michiels di Bruges, Roger Sayer di Rochester, Rudolf Kelber di Amburgo e Klemens Schnorr di Friburgo, Monika Henking di Losanna, e, tra gli italiani, Giancarlo Parodi, Ruggero Livieri e Alessandro Bianchi.
Quali sono state le peculiarità della rassegna?
“Per far conoscere le potenzialità dell’organo non esclusivamente come strumento solista, sono stati proposti anche concerti in duo, in trio o per formazioni più complesse. Accanto all’organo abbiamo ascoltato per esempio interessanti brani che prevedevano la collaborazione con il flauto traverso, suonato dal famoso flautista catalano Claudi Arimany, il violino, una o due trombe, il clarinetto e la voce. Si sono esibite accanto all’organo anche formazioni di più ampio respiro come il quintetto di ottoni, l’orchestra ed il coro, sia di voci bianche come i Piccoli Musici diretti dal maestro Mario Mora, sia misto come il Coro della Società Corale Città di Cuneo, diretto dal maestro Andrea Bissi ed il Coro Filarmonico Ruggero Maghini di Torino, diretto dal maestro Claudio Chiavazza”.
La rassegna è sempre stata aperta e disponibile anche alla presenza di giovani organisti e nuovi talenti che hanno potuto dimostrare la loro bravura e preparazione accanto a concertisti di chiara e consolidata fama. Al fine di dare continuità e piena realizzazione a tale impronta, da quest’anno la manifestazione si è affiancata al Concorso Organistico San Guido d’Aquesana. Il 15 ottobre, nella Chiesa di Santa Maria, si è esibito infatti il giovane organista Luca Ratti, premiato nella VI^ Edizione del 2009.
Come cittadino cuneese, cosa la rende più appagato e cosa vorrebbe ancora raggiungere?
“E’ motivo di particolare soddisfazione ricordare che, nel contesto della Rassegna, sono stati restaurati e inaugurati i due organi storici delle chiese di Sant’Ambrogio (Lingiardi 1872) e di Santa Maria (Vittino 1874) e sarà presto inaugurato il restaurato e ampliato grande organo Carlo Vegezzi Bossi nella Chiesa del Sacro Cuore. Infine, nonostante i tempi difficili, mi piace immaginare ed auspicare un futuro ancora più radioso per la Rassegna. Io credo che Cuneo potrebbe diventare, dal punto di vista organistico, un riferimento internazionale. La realizzazione di master class con famosi docenti provenienti da tutto il mondo e un concorso organistico internazionale rivolto ad allievi e concertisti sono due sogni nel cassetto che spero di poter concretizzare. Le opportunità che offre la musica non sono infinite, ma possono senz’altro alimentare il mantenimento e la crescita di quel desiderio del bello e dell’appagamento umano che ne deriva che sono insiti in ciascuno di noi”.